09 Marzo: Sacre ceneri

martedì 8 marzo 2011

Con il suggestivo rito dell’imposizione delle ceneri prende avvio il tempo sacro della Quaresima, durante il quale la liturgia rinnova ai credenti l’appello a una radicale conversione, confidando nella divina misericordia. 
La Quaresima dunque comincia con il gesto della cenere, ma finisce con quello dell’acqua della notte pasquale. Cenere all’inizio, acqua battesimale alla fine. La cenere sporca, l’acqua pulisce; la cenere parla di distruzione e morte, l’acqua è fonte di vita e di rigenerazione. Il segno penitenziale delle ceneri, sorto dalla tradizione biblica e conservato nella Chiesa, consente ai fedeli di riconoscersi bisognosi del perdono di Dio ed entrare nel tempo destinato alla purificazione e alla conversione «per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male » (cf colletta del mercoledì delle ceneri).
Nei primi secoli questo gesto esprimeva il cammino dei penitenti, cioè di coloro che si preparavano alla riconciliazione che avveniva al termine della Quaresima, il giovedì santo. Essi, rivestiti dell’abito penitenziale e con la cenere sul capo, si presentavano alla comunità davanti alla quale esprimevano la volontà di conversione. Verso il secolo XI, sparita ormai l’istituzione dei penitenti, il gesto delle ceneri si realizzò per tutti i cristiani all’inizio della Quaresima.
«L’inizio dei quaranta giorni di penitenza, nel Rito romano, è qualificato dall’austero simbolo delle Ceneri, che contraddistingue la Liturgia del Mercoledì delle Ceneri. Appartenente all’antica ritualità con cui i peccatori convertiti si sottoponevano alla penitenza canonica, il gesto di coprirsi di cenere ha il senso del riconoscere la propria fragilità e mortalità, bisognosa di essere redenta dalla misericordia di Dio. Lontano dall’essere un gesto puramente esteriore, la Chiesa lo ha conservato come simbolo dell’atteggiamento del cuore penitente che ciascun battezzato è chiamato ad assumere nell’itinerario quaresimale. I fedeli, che accorrono numerosi per ricevere le Ceneri, saranno dunque aiutati a percepire il significato interiore implicato in questo gesto, che apre alla conversione e all’impegno del rinnovamento pasquale» (Direttorio su liturgia e pietà popolare, 125).
Con l’ultima riforma il rito dell’imposizione delle ceneri si compie, nel contesto della celebrazione, dopo le letture bibliche e l’omelia, proprio perché è la Parola di Dio che dà contenuto e significato al gesto simbolico delle ceneri. Inoltre il gesto dell’imposizione si può compiere anche al di fuori dell’Eucaristia (cioè in una comunità senza sacerdote) ma sempre in un contesto di ascolto della Parola.
Il mercoledì delle ceneri segna così ogni anno, l’inizio del santo tempo quaresimale. Il lavorìo interiore che dobbiamo fare, in questo tempo di Quaresima, è espresso dalla consegna che ci verrà affidata con l’imposizione delle ceneri: «Convertiti e credi al Vangelo». Il Vangelo di questo giorno ci indica come realizzare la conversione: attraverso il digiuno, la preghiera e l’elemosina, riconsiderando attentamente l’ambito della nostra relazione con Dio, con il prossimo, con la creazione e con noi stessi. Così parteciperemo della salvezza e del perdono che Dio vuole donarci.
In questo giorno la cenere sul nostro capo è come un velo che ci veste da penitenti. Le altre parole che accompagnano questo gesto: «Ricordati che sei polvere» evocano la nostra piccolezza, ma soprattutto rimandano alle nostre origini e all’azione del Creatore: «Il Signore Dio modellò l’uomo dalla polvere della terra» (Gen 2,7).
Il mercoledì delle ceneri ci invita dunque a ritornare agli inizi, all’opera ammirabile della creazione. In questo senso è bello tenere presente come anche la liturgia della Parola della Veglia pasquale inizi evocando il momento della creazione; in quel momento saremo invitati a pregare ricordando l’agire di Dio, che fu grande nel creare l’uomo e ancora più straordinario quando lo ha redento.
«Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai»: la Genesi pone la frase completa sulla bocca di Dio nel momento in cui si rivolge all’uomo appena caduto per il peccato, in modo che sappia quali saranno i suoi limiti, anche se nello stesso momento si profila all’orizzonte una promessa: un Salvatore gli riaprirà le porte del Paradiso e la strada dell’amicizia con Dio. Ascoltare queste parole, mentre ci viene imposta la cenere, aiuta a renderci conto della nostra situazione di creature uscite dalle mani di Dio, che si sforzano, pur con i propri limiti, di ritornare a lui, dal quale ci sentiamo amati e nel quale speriamo, poiché abbiamo la certezza che, «come un padre ha pietà dei suoi figli, così il Signore ha pietà di quanti lo temono, perché egli sa di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere» (Sal 102,13-14).
È allora molto significativa la possibilità di accompagnare il rito dell’imposizione delle ceneri con l’altra formula: «Convertitevi e credete al Vangelo». Si tratta di una citazione letterale di Mc 1,15 e indica l’impegno più profondo che dobbiamo realizzare lungo la Quaresima: riconoscere il nostro peccato, accogliere la Parola di Cristo e sforzarci di conformare la nostra vita alla sua volontà. Il richiamo alla conversione e alla fede in Cristo (manifestata nell’accoglienza del Vangelo) è lo stesso che ascolteremo il giorno di Pasqua nella conclusione dell’annuncio di Pietro, quando nella sua predicazione parla del mistero redentore di Cristo: «Chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nome» (At 4,25).
Tutti gli inviti alla conversione acquistano un significato straordinario quando ci poniamo davanti al Cristo «che è stato messo a morte per i nostri peccati ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione» (Rm 4,25). Da questa prospettiva, lo stato di conversione nel quale ci fa vivere la Quaresima è un saggio della conversione radicale e autentica che la celebrazione della Pasqua ci inviterà a vivere.

  
Per celebrare


La celebrazione può iniziare dal fondo della chiesa con la processione dei ministri e dell’assemblea. Due ministri recano il recipiente con le ceneri e l’acqua benedetta con un ramo di alloro per l’aspersione; il sacerdote porta l’Evangeliario, seguono tutti i fedeli.

guida:
La nostra fede è come la cenere, tiepida e inconsistente! La nostra speranza è come la cenere: leggera e portata via dal vento! Le nostre mani sono come la cenere: sudice e piene di compromessi! Il nostro mondo è come la cenere: quanta polvere! La nostra comunità è come la cenere: quanta dispersione!
Il rito delle ceneri dà inizio oggi alla Quaresima. È un cammino di quaranta giorni che ci impegna nell’ascolto della Parola, nella preghiera più intensa, nella penitenza, nella carità operosa e ci conduce al santo monte della Pasqua. Viviamolo come tempo favorevole e di grazia, diventi lo spazio in cui il soffio dello Spirito Santo accende il fuoco che cova sotto le nostre ceneri.

canto d’ingresso:

sacerdote:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

assemblea:
Amen.

sacerdote:
La grazia e la pace del Signore Gesù, che con la sua croce ha mostrato agli uomini la bellezza dell’amore che salva il mondo, sia con tutti voi.

assemblea:
E con il tuo Spirito.

sacerdote:
Fratelli e sorelle carissimi, con l’austero rito dell’imposizione delle ceneri, riprende l’annuale cammino della Chiesa verso la Pasqua. È tempo di conversione, di approfondimento della fede, di preghiera intensa e di carità operosa. La liturgia ci invita a diventare uomini nuovi in Cristo attraverso la grazia del battesimo, le cui promesse rinnoveremo nella veglia pasquale. Cristo Gesù ci accompagni e ci guidi nel cammino verso la risurrezione.

Si omette l’atto penitenziale che è sostituito dal rito di imposizione delle ceneri.

sacerdote:
Preghiamo.
O Dio, nostro Padre, concedi al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male. Per il nostro Signore, Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

assemblea:
Amen.

Liturgia della Parola

Benedizione ed imposizione delle ceneri

guida:
Tre sono i momenti del rito che celebreremo fra poco: la richiesta di perdono, la benedizione e l’imposizione delle ceneri sul nostro capo.
La cenere è ricavata dai rami di ulivo benedetti la domenica delle Palme e poi bruciati. Viene posta sul nostro capo dal sacerdote.
Qual è il senso di questo gesto? La cenere ricorda che siamo niente, siamo polvere, siamo creature; è simbolo di caducità e di penitenza. L’uscire dai nostri posti per ricevere le ceneri esprime la volontà di impegnarci in questi quaranta giorni nell’ascolto della Parola del Signore e nella conversione.

sacerdote:
Prima di ricevere il simbolo delle ceneri, chiediamo perdono a Dio per le nostre mancanze.

        breve pausa di silenzio.

sacerdote:
Signore, tu ci hai resi figli e ci chiedi di condividere il tuo desiderio di comunione con te: ti chiediamo perdono per tutte le volte che non siamo riusciti a fare spazio a te, a riconoscerti Signore e protagonista della nostra vita, maestro e operatore di conversione. Signore, pietà.

assemblea:
Signore, pietà.

sacerdote:
Cristo, tu ci hai inseriti nella Chiesa e ci chiedi una totale unità con te e i fratelli: ti chiediamo perdono per quelle volte che non abbiamo respinto le tentazioni egoistiche che generano competizione, superbia, gelosia, presunzione, ma ci siamo lasciati sopraffare dalla smania di possedere, di primeggiare, di schiacciare gli altri. Cristo, pietà.

assemblea:
Cristo, pietà.

sacerdote:
Signore, tu ci chiami ad impegnarci insieme nella costruzione del tuo regno: ti chiediamo perdono per tutte le volte che non siamo stati segni visibili di amore e di accoglienza verso i fratelli nella loro fatica di credere, nel difficile risanamento delle ferite che portano in cuore e nel riconoscere l’originalità del dono che tu hai messo in ciascuno. Signore, pietà.

assemblea:
Signore, pietà.

sacerdote:
Raccogliamoci, fratelli e sorelle carissimi, in umile preghiera, davanti a Dio nostro Padre, perché faccia scendere su di noi la sua benedizione e accolga l’atto penitenziale che stiamo per compiere.

        breve pausa di silenzio.

sacerdote:
O Dio, che non vuoi la morte ma la conversione dei peccatori, ascolta benigno la nostra preghiera: benedici queste ceneri, che stiamo per imporre sul nostro capo, riconoscendo che il nostro corpo tornerà in polvere; l’esercizio della penitenza quaresimale ci ottenga il perdono dei peccati e una vita rinnovata ad immagine del Signore risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

assemblea:
Amen.

Il celebrante asperge le ceneri con l’acqua benedetta. Poi i fedeli si presentano al sacerdote; egli impone a ciascuno le ceneri dicendo: «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai» (Gen 2,7) oppure «Convertiti e credi al Vangelo» (Mc 1,15). I due ministri accanto al sacerdote reggono da un lato le ceneri e dall’altro la conca con l’acqua benedetta. Ricevuta la cenere sul capo ciascuno immerge le mani nell’acqua benedetta e si bagna gli occhi chiedendo a Dio, nella preghiera, di essere liberato dalle tenebre del peccato e della morte e di tornare a vedere. Nel frattempo si esegue un canto.

        preghiera universale.

        la celebrazione continua “more solito”.

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